lunedì 24 marzo 2014

Arrivano i mini satelliti, c’è più traffico nello spazio che sul Raccordo Anulare



Occhi digitali che monitorano il vecchio globo come una mamma attenta e scrupolosa. Nel cielo non ci sono più solo le stelle, ma anche tantissimi meccanismi che ci studiano e osservano ogni minimo cambiamento e lo trasformano in affari da milioni di euro.      

E’ l’idea questa della Planet Labs di San Francisco che ha fiutato il nuovo business e con i suoi mini satelliti cercherà di fare una planimetria completa della terra. La società americana, fondata da tre ex scienziati della Nasa, è stata in grado di creare dei piccoli dispositivi grandi come una scatola di scarpa comprando i componenti nella rete e lanciarli in orbita per monitorare la terra. 

Lo scopo dell’azienda costruttrice sarebbe quello di abbassare notevolmente i costi delle missioni spaziali e cercare di creare una mappa dettagliata della Terra, con questi piccoli gioielli della tecnologia alimentati con semplici batterie da compute.

L’iniziativa aprirebbe un ampio varco ai numerosi progetti umanitari di cui la Planet Labs si fa promotrice che includerebbe: il monitoraggio della deforestazione, la pesca illegale e l’aiuto in caso di disastri ambientali.
Un sostegno non da poco, considerando che l’impresa americana ha già messo sopra le nostre teste già decine di dispositivi che una volta collegati tra di loro saranno in grado di conoscere ogni angolo della Terra.

La Silicon Valley, non contenta di cambiare già la nostra vita di tutti i giorni con un massiccio ed estenuante bombardamento tecnologico, sta cercando di conquistare un affare che prima era solo dei governi nazionali e i giganti dell’industria aerospaziale.

Le nuove ditte del settore cercano di soppiantare le vecchie con un’offerta più a basso costo e una tecnologia di gran lunga migliore. I costi di lancio e di progetto sono sicuramente minori, un effetto della concorrenza, ma anche alla volontà di piccole factory che cercano di trovare nel mercato in perenne crisi nuove forme di guadagno.

Si pensi ai sistemi satellitari montati sulle vetture di ultima generazione. Il piano della Planet è di lanciare quattro ‘colombe’ (questo il nome dato ai mini satelliti ndr) al giorno, così da formare una rete di ventotto dispositivi provvisti di pannelli solari, con autonomia dai due ai quattro anni capaci di scattare numerose foto alla settimana con una precisione e un dettaglio mai visti prima.

La Planet Labs entro un anno sarà capace di creare una mappa dettagliata e quotidiana della Terra.  La maggior parte dei pezzi per fare i dispositivi sono stati procurati online e costa il 95 per cento in meno rispetto a un satellite di vecchia generazione. Secondo i promotori del progetto, le ‘colombe’ saranno in grado di vedere qualsiasi cosa sul nostro pianeta.

Nessun commento:

Posta un commento