lunedì 31 marzo 2014

Un giorno A-social in un mondo Social



Marco esce di casa, testa abbassata non saluta nessuno, non guarda in faccia a nessuno, poi va in ufficio non parla con nessuno è scontroso con i clienti, distaccato. Risponde con frasi brevi non più di tanto, il minimo indispensabile per portare il pane a casa. 

Poi va al supermercato incontra gente non saluta compra cose, paga alla cassa e poi torna stanco alla sua abitazione, mangia un boccone, prende un caffè e dopo  accende il pc…Ecco si apre un mondo, il suo mondo…. dialoga con le persone che non hanno faccia e conosce nuova gente, spesso ha anche un nome di fantasia, guarda foto si associa a community e mette un’altra tacca sul millesimo 'followers’ di Twitter mentre su Facebook ormai ‘scende’ ogni sera a bere un  birra virtuale con i suoi amici fatti di pixel. Tutti i giorni la stessa cosa tutti i giorni lo stesso programma.

Da quando è entrato nella fissa dei social la tastiera qwerty per lui non ha più segreti ormai non la guarda neanche più. Le sue dita scorrono veloci sui tasti, un ticchettio frenetico e nervoso riesce persino ad assentarsi dalla stanza ed ha un effetto Tron nel suo cervello quel ticchettio continuo tic, tic… è il suo mantra, una litania continua che lo porta in exstasi una droga irrefrenabile che lo spinge a premere ancora con più con forza su quei tasti, e ancora e ancora tic, tic. Continua, nessuna pausa, nessun respiro.
Ora la sua mente è completamente assorta al dialogo con tizio che ha conosciuto caio che ha postato sempronio. 

Un cinguettio irresistibile che spinge Marco a conoscere sempronio che non voleva essere postato da Caio e che odia tizio. Non c’è pace per le comari informatiche che si azzuffano a colpi di frasi abbreviate e piccole faccine di assenso o dissenso. Intanto l’ultimo arrivato della community che crede ancora nell’anonimato di internet ne approfitta  per fare una serie di insulti gratuiti all’ennesimo politico di turno beccandosi una querela istantanea che lo allontanerà per sempre dal suo concetto di libertà di stampa.

C’è poi Gabriella che lasciata da Luca ha messo nel suo profilo una foto dove mette in bella mostra le sue grazie. Scatenando i commenti degli anonimi di turno che spinti da una logica simile a quella degli ultrà si scatenano in commenti da osteria suscitando l’ilarità degli astanti mentre Ilaria copia una frase da un bacio Perugina e tutti le fanno i complimenti.

Marco, intanto scrive una frase e spinto dal primo comandamento dei social: condividere la fa girare tra gli amici che a loro volta la fanno girare tra i loro che commentano nei modi più svariati. Si perché nella rete bisogna ‘spartire’ tutto non importa se è un fiore o una foto sgranata l’importante che i tuoi pensieri escano fuori e fai parte anche tu di una comune che non comunica. Condividere nella rete ma non nella realtà. Una miriade di pensieri senza senso affollano le stanze della divulgazione virtuale un torrente di caratteri in discesa rapida senza senso e senza storia ci danno emozioni o ci fanno sorridere. La storia continua coi telefoni di ultima generazione capaci di connetterti con il mondo virtuale e capaci con app performanti di fare addirittura il caffè.

Li vedi tutti a tesa bassa con gli occhi attaccati ai piccoli schermi ingobbiti e anche quando sono per strada non guardano mai in faccia le persone sempre intenti a condividere e divulgare tutto ciò che fanno o che dicono comunicano e non si accorgono che il loro interlocutore spesso si trova a pochi metri di distanza da loro. Un’abitudine che sta diventando comune anche tra colleghi di lavoro spesso in ufficio si dialoga solo con messaggi ed e-mail. La comunicazione dell’incomunicabilità sta dilagando. Le nostre abitudini cambiano con una velocità pazzesca.

L’era dei social dura ormai da tempo, ma non sottovalutiamo l’aspetto vantaggioso del mezzo dando spazio solo a fiumi di inutilità condivise. Esserci e come dire io esisto non esserci significa essere retrò o antichi. Un moda o cambio radicale dei costumi? Intanto dopo l’ennesimo commento di Tizio, Marco è esausto ed arriva l’ora di andare a dormire, domani infondo è solo un altro giorno A-social in un mondo dominato dai Social…network.



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